La copertina di "Alice senza niente" |
E’ estate, evviva, la mia stagione.
Non solo la mia preferita, l’estate è la stagione in assoluto, l’unica che dovrebbe durare 12 mesi e non i suoi miseri 2 ½ - 3.
Finalmente costume, vestiti leggeri, shampoo senza asciugatura col phon e sole , sole, sole.
Posso di nuovo stendermi sotto i suoi 40 gradi e leggere, leggere, leggere.
Guardo la mia libreria, ho letto quasi tutto, dovrei rinnovare ogni anno come si fa con il guardaroba, dovrei farlo anche per lei, la mia piccola ma strapiena libreria, fare il cambio di stagione o avere una libreria quattro stagioni, che idea!
Allora mi aggiro per la casa alla ricerca del 1° libro estivo. Niente, non lo trovo… devo uscire, andrò in biblioteca.
NO, ferma! Ce l’hai, è nel tuo pc (mi dice il mio personale diavoletto)… Quest’inverno nel mio vagabondare in rete ho scaricato un libro e lo devo ancora leggere.
E li che mi aspetta, vuole essere stampato, sfogliato e mangiato dai miei occhi e dal mio cervello.
Fatto, stampato, inizio a leggere, le pagine di Alice senza niente scorrono veloci. Wow!
Che tipo questa Alice, povera disoccupata dei nostri giorni, ma che grinta e che sognatrice.
Ne voglio sapere di più. Un altro giro in rete e scopro uscirà in libreria a settembre con Terre di Mezzo; non è la mia stagione Alice, ma ti comprerò.
Bravo Pietro De Viola, hai inaugurato la mia stagione con il tuo amaro ma fantastico libro. Grazie, un po’ di sano realismo non fa mai male.
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